Menarca, menopausa e rischio di tumore alla mammella


Il menarca e la menopausa indicano, rispettivamente, l’inizio e la fine della attività ovarica associata alla riproduzione e influenzano il rischio di carcinoma mammario.

È stato condotto uno studio per valutare la forza dei loro effetti e per determinare se tali effetti dipendano dalle caratteristiche dei tumori o delle donne affette dalla patologia.

Nelle analisi sono stati inclusi dati individuali da 117 studi epidemiologici, per un totale di 118.964 donne con carcinoma mammario invasivo e 306.091 senza la malattia, nessuna delle quali aveva utilizzato terapia ormonale in menopausa.

Sono stati calcolati i rischi relativi ( RR ) aggiustati, associati a menarca e menopausa, per il cancro al seno in generale e in base alla istologia del tumore e alla espressione del recettore dell’estrogeno.

Il rischio di carcinoma mammario è aumentato di un fattore di 1,050 ( p inferiore a 0.0001 ) per ogni anno in meno al sopraggiungere del menarca, e indipendentemente in piccola parte ( 1,029; p inferiore a 0.0001 ), per ogni anno in più al sopraggiungere della menopausa.

Le donne in premenopausa sono risultate a maggior rischio di carcinoma al seno, rispetto a quelle in postmenopausa della stessa età ( RR all’età di 45-54 anni 1.43, p inferiore a 0.001 ).

Tutte e tre le associazioni sono risultate attenuate dall’aumento della adiposità nelle donne in post-menopausa, ma non hanno subito variazioni in base all’anno di nascita delle donne, origine etnica, storia di gravidanze, abitudine al fumo, consumo di alcol o utilizzo di contraccettivi ormonali.

Tutte e tre le associazioni sono risultate più forti per i tumori lobulari che per quelli duttali ( p inferiore a 0.006 per ciascun confronto ).

L’effetto della menopausa nelle donne di identica età e le tendenze in base all’età alla menopausa sono risultate più forti per la malattia positiva per il recettore dell’estrogeno che per quella negativa al recettore dell’estrogeno ( p inferiore a 0.01 per entrambi i confronti ).

In conclusione, gli effetti di menarca e menopausa sul rischio di carcinoma alla mammella potrebbero non agire solamente sulla lunghezza del numero totale degli anni riproduttivi di una donna.
Gli ormoni ovarici endogeni sono più rilevanti per la malattia positiva che per quella negativa per il recettore degli estrogeni e per i tumori lobulari rispetto a quelli duttali. ( Xagena2012 )

Collaborative Group on Hormonal Factors in Breast Cancer, Lancet Oncol 2012; 13: 1141-1151

Onco2012 Gyne2012



Indietro

Altri articoli

È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...


Everolimus ( Afinitor ), un inibitore orale del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), migliora la sopravvivenza libera...


Circa un terzo dei pazienti con tumore mammario positivo per il recettore ormonale ( HR+ ), negativo per il recettore...


L'associazione tra inibitori dell'aromatasi ed esiti cardiovascolari tra donne con tumore mammario è controversa. Dati i risultati discrepanti di studi...


L'obesità è associata a un aumentato rischio di tumore alla mammella, incluso il sottotipo positivo al recettore dell'estrogeno ( ER+...


I contraccettivi ormonali combinati ( CHC ), cioè quelli che contengono sia un estrogeno sia un progestinico, sono i metodi...


Uno studio, condotto in Italia, ha valutato l’impatto sulle ossa delle terapie con inibitori della aromatasi, farmaci in grado di...


Le pazienti con un tumore alla mammella con recettore per gli estrogeni positivo ( ER+ ), che assumono farmaci che...



GP2 è un peptide derivato da HER2, concepito per stimolare le cellule T CD8+ a riconoscere le cellule tumorali con...